Le fake news sono una mina vagante. Possono ledere tanto la buona informazione quanto l’autorevolezza dei tuoi contenuti. Scopri cosa può fare il copywriter per esserti di supporto.
Conversazione tipo:
“Luca, hai letto? Quella notizia che avevo condiviso appena ieri sulle intolleranze alimentari si è rivelata falsa! Eppure sembrava attendibile.”
“Dici davvero? Sì l’avevo letta e credevo fosse vera!”
Forse hai già capito di cosa voglio parlare in questo primo articolo del blog: delle fake news o “bufale”. Difatti, ogni tanto si scoperchia il vaso di Pandora e nuove verità emergono.
Soprattutto negli ultimi anni, le fake news si sono diffuse a tal punto da diventare oggetto di attenzione da parte delle istituzioni. Perché? Trovi le risposte (più di una) nel breve dialogo, a inizio articolo. Spesso le bufale riguardano argomenti comuni o sensibili mettendo in allarme i lettori. Questo può portare a compiere un gesto spontaneo, ovvero quello di diffondere la notizia, causando panico, confusione e disinformazione.
Caratteristiche delle fake news
Sappiamo che:
- girano come una trottola
- sono dietro l’angolo
- si diffondono velocemente
- sono pericolose.
In generale, ci sono due elementi alla base della nascita delle fake news, come anche di altri fenomeni: il modo in cui uno strumento viene impiegato e le conseguenze che possono derivare dal suo utilizzo scorretto.
Nel caso delle fake news, lo strumento è costituito “dall’informazione”, che può portare tanti benefici. Quando però viene usata in modo sbagliato, può ledere tutti quelli che ci entrano in contatto. Ecco perché le fake news possono avere conseguenze negative in qualsiasi settore, primo tra tutti quello della salute.
Gli argomenti trattati, già di per sé, sono delicati poiché i lettori sono pazienti, possibili tali, ma anche individui sani che vogliono informarsi.
Conseguenze delle fake news sono:
- una cattiva informazione che circola su uno o più argomenti
- “guerra aperta” nei confronti di qualcosa, ad esempio nell’alimentazione possono esserlo le calorie (su cui ci sarebbe da dire davvero tanto)
- comportamenti sbagliati.
Cosa fa un copywriter che scrive di salute e benessere
Il copywriter è una figura che racchiude in sé diverse competenze. Una di queste è la capacità di “ricerca”. È come una sorta di scout, abile nello scovare argomenti e notizie che possono essere di interesse ai lettori. Allo stesso modo, deve essere in grado di riconoscere la veridicità di quanto legge.
Forse starai pensando: e come fa, considerando gli innumerevoli contenuti che si trovano sul web? Bella domanda! Ecco la risposta: cerca, legge, riconosce, scrive, cita. Questo è esattamente il modo in cui lavoro quando mi trovo di fronte alla stesura di un contenuto che ha come focus, ad esempio, una patologia o gli effetti benefici derivanti dall’assunzione di un alimento.
Non si tratta dunque solo di scrivere, anzi quello è uno degli ultimi step.
Proprio perché si è pubblicato tanto e su numerose tematiche, editori o realtà che operano nel settore della salute e del benessere devono distinguersi. A furia di leggere contenuti, i lettori hanno sviluppato un’abilità non di poco conto, iniziando a preferire alcuni contenuti ad altri.
Ti faccio un’altra domanda: cosa porta un lettore a tornare su un blog, su un sito, su un magazine online? Sicuramente tanti fattori, e avremo modo di approfondire in seguito, ma per ciò di cui stiamo parlando a fare la differenza è l’autorevolezza.
Non è scontata e non arriva dal nulla. Un brand può però costruirla giorno dopo giorno ispirando fiducia nei suoi clienti/lettori. Questo accade nel momento in cui chi legge sa di poter contare innanzitutto sulla veridicità delle notizie.
Di siti “contenitori” che propongono news brevi e non approfondite, che puntano magari per lo più alla freschezza della notizia, ce ne sono diversi. Il lettore che cerca quel tipo di notizia sa riconoscerla e sa dove andare.
Trattare invece un contenuto in maniera approfondita, citando le fonti impiegate per la stesura, valorizza il tuo articolo e lo caratterizza in modo positivo. Questo perché il lettore ha la possibilità di consultare direttamente la fonte che hai indicato a corredo dell’articolo, rispondendo alla sua domanda “ok l’informazione, ma da dove proviene? Siamo sicuri sia così?”
Indubbiamente, siamo di fronte a un lavoro certosino, approfondito, che ha portato il copywriter a condurre delle ricerche su siti istituzionali e enciclopedie o ancora a leggere pubblicazioni scientifiche.
Perché ho aperto un blog
Il blog è “più vecchio” dei social media. La sua nascita risale infatti alla fine degli anni Novanta e nell’arco di pochi anni ne sono spuntati tantissimi grazie anche all’avvento di servizi utili per la sua gestione. Uno dei più celebri è stato MySpace.
Da allora, il blog ha visto una graduale evoluzione, supportato anche dall’efficacia di immagini e video che potevano rendere il contenuto ancora più piacevole al pubblico. Il suo scopo? Diversi e numerosi. Può essere impiegato per divulgare o condividere news, recensire un prodotto, presentare servizi, raccontare le proprie idee.
Ho scelto di aprirlo per poterti raccontare qualcosa più di me. Nelle altre sezioni del sito hai modo di leggere chi sono (in breve), qual è la mia formazione e il mio bagaglio professionale. Accanto alla professionista c’è però un lato più “personale” caratterizzato da hobby, interessi, e da come mi approccio al lavoro; questi elementi non possono emergere a pieno nelle pagine statiche dei servizi.
Detto questo, devo confidarti che ho atteso un po’ prima di aprire il blog. E no, non attendevo il “momento giusto” (ne esiste davvero uno?) perché in tutta sincerità, ad oggi, non si è ancora palesato. Però ho aspettato di avere lo spirito adatto e ho deciso di ritagliarmi il tempo necessario.
Ho voluto inaugurare il blog con un argomento tanto delicato quanto sfaccettato perché tocca direttamente anche la mia attività di copywriter freelance; non è infatti inusuale per una figura professionale come la mia doversi destreggiare ogni giorno tra la moltitudine di informazioni presenti sul web. L’esperienza e il tempo, si sono però rivelati due ottimi alleati nella selezione di informazioni autorevoli.
Stessa cosa per gli editori o per quelle realtà che operano nell’ambito della salute e del benessere: soprattutto in questi contesti i contenuti proposti attraverso siti, magazine online, social media devono essere affidabili.
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